Economia: Istat, nel primo trimestre 2020 “incidenza deficit delle amministrazioni pubbliche sul Pil aumentata per misure di sostegno al reddito”

Nel primo trimestre 2020, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dell’1,6% rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali si è ridotta del 6,4%. Lo riporta il report sul “Conto delle amministrazioni pubbliche e sulle stime relative alle famiglie e alle società”, in cui si segnala che sempre nei primi tre mesi del 2020 l’indebitamento netto delle amministrazioni in rapporto al Pil è stato pari al 10,8% (7,1% nello stesso trimestre del 2019).
Il loro saldo corrente e il saldo primario sono risultati negativi, entrambi con un’incidenza sul Pil del -7,8% (rispettivamente, -4,1% e -4,2% nel primo trimestre del 2019). La pressione fiscale è stata pari al 37,1%, in crescita di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Per quanto riguarda le famiglie, la propensione al risparmio di quelle famiglie consumatrici è stimata al 12,5%, in aumento di 4,6 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2019. Il loro potere d’acquisto, invece, è diminuito rispetto al trimestre precedente dell’1,7%, a fronte di una sostanziale stabilità dei prezzi. La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,3%, è aumentata di 0,4 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2019. Il tasso di investimento, pari al 20,9%, è diminuito di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. “L’incidenza del deficit delle amministrazioni pubbliche sul Pil è sensibilmente aumentata rispetto al primo trimestre del 2019 per la riduzione delle entrate e l’aumento delle uscite – spiega l’Istat -. Queste includono, in base al principio della competenza economica, le spese straordinarie per cassa integrazione guadagni e varie tipologie di indennità relative al mese di marzo. Le misure di sostegno ai redditi introdotte per contenere gli effetti negativi dovuti all’emergenza sanitaria hanno limitato in misura significativa la caduta del reddito disponibile e del potere di acquisto delle famiglie. A fronte della brusca contrazione della spesa per consumi finali delle famiglie legata alle misure di contenimento, è aumentato considerevolmente il tasso di risparmio”.

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