Yemen: Unicef, senza fondi a rischio acqua e servizi igienici fondamentali per prevenire colera e Covid-19

“In Yemen i bisogni umanitari non sono mai stati così grandi e i fondi così ridotti. Ad oggi, l’appello dell’Unicef di 479 milioni di dollari per sostenere i servizi essenziali di base per i bambini quest’anno è stato finanziato solo per il 38%”. A lanciare il grido d’allarme è Marixie Mercado, portavoce Unicef a Ginevra. Degli 8,4 milioni di yemeniti per cui l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari sarà colpito a causa dell’insufficienza dei fondi, un totale di 4 milioni di persone – circa la metà dei quali bambini – dipendono direttamente dall’Unicef. Questi bambini sono tra i più vulnerabili dello Yemen a causa del conflitto, del colera e di sfollamenti interni. “Se l’Unicef non riceverà 30 milioni di dollari entro la fine di giugno, i servizi idrici e igienico-sanitari a luglio inizieranno a interrompersi per 4 milioni di persone”, si legge nel comunicato, in cui si informa che in mancanza di fondi l’Unicef non potrà distribuire alle famiglie kit igienici di base che comprendono sapone, fondamentali per prevenire colera e Covid-19 in contesti in cui milioni di persone non hanno accesso alle strutture per lavare le mani. Per mantenere in funzione i servizi idrici e igienico-sanitari fino alla fine dell’anno, l’Unicef richiede 110 milioni di dollari. Questi fondi consentiranno all’Unicef di raggiungere ulteriori 2,8 milioni di persone che prevediamo avranno bisogno di assistenza. Dall’inizio dell’epidemia, l’Unicef ha distribuito oltre 33.000 respiratori N95, 33.000 visiere e 18.000 camici – dispositivi di protezione individuale fondamentali e necessari per gli operatori in prima linea. Questo però rappresenta solo il 5% degli aiuti per il Covid-19 richiesti dall’Unicef. Senza 48 milioni di dollari, l’Unicef non potrà fornire dispositivi di protezione individuale e supporto operativo a 25.000 operatori in prima linea, compreso lo staff medico; fornire servizi idrici e igienico-sanitari sicuri a 900.000 persone nei centri di isolamento e nelle strutture per la quarantena; fornire concentratori di ossigeno e ventilatori.

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