Cyberbullismo: Acli Roma, il 33,5% dei ragazzi della Capitale ha assunto atteggiamenti offensivi su internet

Il 33,5% dei ragazzi romani ammette di aver assunto, con diversa intensità, comportamenti offensivi su internet nei confronti di qualcun altro nel corso dell’ultimo anno. Le ragazze (22,7%) sembrano essere meno propense a compiere azioni di cyberbullismo rispetto ai maschi (44,4%). Il 71% invece riporta di aver subito aggressioni e offese, in maniera simile tra ragazzi e ragazze. È quanto emerge da un’indagine realizzata dalle Acli di Roma e provincia in collaborazione con l’Istituto di Ricerche educative e formative (Iref), che ha coinvolto circa 800 adolescenti tra i 13 e i 18 anni e che è stata realizzata in occasione della chiusura del progetto Rete Solidale, un percorso di formazione e informazione per prevenire comportamenti a rischio come bullismo e cyberbullismo e l’acquisto di droghe online, rivolto alla fascia di studenti del primo Biennio della Scuola secondaria superiore.
Il 95,8% degli intervistati sono hard user, persone che entrano in contatto con il web ogni giorno. Le attività principali sono, oltre alla messaggistica (96,4%), la visualizzazione di video (89,2%) e la visita al proprio o altrui profilo sui social media (84,7% e 86,1%). In generale, gli adolescenti intervistati utilizzano il Web principalmente per comunicare con i propri amici o per svago e finalità ricreative; una buona parte tuttavia usa la rete per informarsi (67,0%; i ragazzi +12% delle ragazze e gli adolescenti +7% dei 13-14enni) e come supporto ai compiti scolastici (83,9%; i ragazzi +4,4% delle ragazze, senza differenze di età). Tra i social network, Instagram ha preso il posto di Facebook, il 95,8% ha un account sul primo mentre solo il 53% sul secondo; quest’ultimo social è diffuso tanto quanto ambienti più recenti come Snapchat (52,1%) e meno di piattaforme più passive in termini di interazioni come YouTube (68,2%).

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