Sud Sudan: Unicef-Fao-Wfp, “nel 2020 1,3 milioni di bambini saranno esposti a malnutrizione acuta”

A partire da febbraio in Sud Sudan è previsto un incremento della fame, dovuto principalmente all’esaurimento delle scorte alimentari e agli elevati prezzi dei prodotti alimentari. Nel complesso, gli effetti delle inondazioni e delle conseguenti migrazioni della popolazione, dell’insicurezza localizzata, della crisi economica, della scarsa produzione agricola e dei lunghi anni di esaurimento delle risorse continuano a mantenere affamate le persone. È l’allarme lanciato oggi da Unicef, Fao e Wfp che con il governo hanno pubblicato il rapporto Scala di classificazione integrata della sicurezza alimentare (Ipc).
“Lo stato della sicurezza alimentare è terribile”, ha affermato Matthew Hollingworth, direttore del Wfp in Sud Sudan: “Qualsiasi tipo di miglioramento fatto è stato vanificato dalle inondazioni alla fine del 2019, specialmente per le comunità più difficili da raggiungere. Il Paese si trova in un momento cruciale”. Per Meshack Malo, rappresentante della Fao in Sud Sudan, “è importante mantenere e incrementare il nostro sostegno alla popolazione del Sud Sudan, in modo che possa ripristinare o migliorare i propri mezzi di sussistenza e la produzione alimentare, e mettere in grado il governo di gestire l’invasione di cavallette”. Il rapporto sottolinea inoltre che la relativa pace e stabilità del Paese hanno portato ad alcuni miglioramenti nello stato generale della sicurezza alimentare e si prevede che l’imminente stagione magra sarà leggermente meno grave rispetto all’anno scorso, quando 6,9 milioni di persone si sono trovate in stato di insicurezza alimentare di livello “crisi” o peggiore.
Ciononostante, si stima che nel 2020 1,3 milioni di bambini saranno esposti a malnutrizione acuta. Tra il 2019 e il 2020 la prevalenza di malnutrizione acuta tra i bambini è leggermente aumentata dall’11,7 al 12,6% in tutto il Paese, ma l’aumento è stato notevolmente maggiore nelle contee colpite dalle inondazioni – dal 19,5% al 23,8% nel Jonglei, e dal 14 al 16,4% nell’Alto Nilo. “Con il sostegno dell’Unicef e dei suoi partner, il 92% di tutti i bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave ha ricevuto assistenza e più di nove su dieci sono guariti. In ogni caso questi bambini non dovrebbero affatto essere esposti a malnutrizione”, ha sottolineato Mohamed Ag Ayoya, rappresentante dell’Unicef in Sud Sudan.

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