Inclusione sociale: Caritas Europa, politiche di edilizia popolare “non offrono una risposta a chi cerca una casa stabile e definitiva”

(Bruxelles) Le politiche di edilizia popolare nei Paesi europei “non sono in grado di offrire una risposta alle persone che cercano una casa stabile e definitiva. In alcuni Paesi è stata anche identificata la mancanza di misure di supporto per sostenere le politiche abitative, nonché la mancanza di informazioni adeguate e criteri troppo restrittivi per accedere ai servizi”: è l’analisi che traccia il rapporto “Promuovere l’accesso ai servizi per aiutare le persone a uscire dalla povertà”, presentato oggi da Caritas Europa a Bruxelles. La valutazione complessiva sui servizi per la prima infanzia è invece “piuttosto positiva”, ma con “una serie di questioni critiche” in singoli Paesi. Stando in Italia, emerge ad esempio che “nella parte meridionale del Paese, questi servizi sono spesso assenti”. Ci sono poi situazioni, come quella finlandese in cui i servizi sono peggiorati perché durante il periodo 2015-2019 il governo ha rimosso il “diritto all’asilo” per i figli di genitori disoccupati e per i bambini con un background di immigrazione. Il rapporto prende in esame altri tipi di servizi, come quelli per i senzatetto, lacunosi proprio come lo sono i dati ufficiali sulla dimensione del problema, sebbene s’identifichi “un aumento del numero di persone che dormono in strada in paesi come Irlanda, Lussemburgo, Belgio e Regno Unito”. I servizi per migranti e richiedenti asilo funzionano bene solo in Lussemburgo. Altri servizi analizzati sono quelli per gli anziani, sanitari, di counselling. Nella terza parte il rapporto getta uno sguardo sulle riforme necessarie e implementate, a partire dal salario minimo e poi, Paese per Paese elenca le “riforme politiche che hanno avuto un impatto (positivo o negativo) sulla riduzione della povertà e dell’esclusione sociale e nella promozione dell’accesso ai diritti sociali”, per indicare inoltre quali riforme sarebbero necessarie a livello locale (per l’Italia, ad esempio, si indica il lancio di un consistente programma di investimenti capaci di produrre occupazione giovanile). Il rapporto racconta infine una serie di progetti Caritas di successo nel fornire i servizi succitati.

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