Nicaragua: arcidiocesi di Managua, “protesta viene criminalizzata, assedio permanente a cittadini, mass media e chiese”

“In Nicaragua, la criminalizzazione della protesta di vaste fasce della popolazione è diventata a partire dallo scorso anno la più grande minaccia contro la pace e la libertà”. Lo scrive la Commissione Giustizia e pace dell’arcidiocesi di Managua, che afferma di essere “in comunione con il nostro arcivescovo, il cardinale Leopoldo José Brenes, e tutta la Conferenza episcopale del Nicaragua”. Il messaggio parla di “azioni che attentano alla vita umana, comprimono la libertà delle persone e impediscono la conoscenza della verità”. La criminalizzazione della protesta equivale all’intenzione pratica “di squalificare ogni persona che prova a manifestare il proprio pensiero in modo civile e pacifico”, anche avviando le azioni legale contro i cittadini. “Le azioni di abuso da parte dell’istituzione sono una strategia complessa al servizio del potere ad ogni costo”.
L’organismo dell’arcidiocesi di Managua denuncia la situazione di “assedio permanente”, rivolto non solo “alla popolazione, ma anche contro i mass-media e contro le chiese cattoliche dove i fedeli si ritrovano per le loro attività spirituali e pastorali”. Non è un caso che proprio in questi giorni abbia dovuto chiudere i battenti uno degli storici quotidiani di Managua, “El Nuevo Diario”, uno dei pochi organi d’informazione indipendenti ancora esistenti”.
Conclude il testo della Commissione Giustizia e pace: “Dinanzi alla situazione di persecuzione, questa Commissione chiama alla conversione del cuore come via per la vera pace. È possibile una riconciliazione e una convivenza sociale, ma solo se apriamo le porte al dialogo con tutti settori della società, come hanno già scritto i vescovi”.

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