Aborto in Irlanda: le Chiese respingono le leggi approvate a Westminster. Petizione perché si riunisca l’assemblea parlamentare entro il 21 ottobre

I leader della Chiesa d’Irlanda, della Chiesa metodista, cattolica, presbiteriana e del Consiglio delle Chiese, in un comunicato congiunto oggi, tornano sulle scelte fatte a Westminster in materia di aborto e che saranno “imposte” ai cittadini dell’Irlanda del Nord, a meno che l’assemblea parlamentare non si reinsedi prima del 21 ottobre prossimo. “Non vi è alcuna prova che questi cambiamenti riflettano la volontà delle persone interessate, che non sono stati consultate”. La nuova legislazione desta “seria preoccupazione” perché “elimina ogni protezione esplicita per il nascituro fino a 28 settimane di gravidanza”; “non offre alcuna protezione specifica per i bambini disabili non ancora nati”; “non proibisce l’aborto in base al sesso del bambino”. Dai leader delle Chiese, quindi l’invito a pregare in modo speciale nel fine settimana di sabato 12 e domenica 13 ottobre “per la protezione dei non nati e per le donne che affrontano gravidanze difficili”, insieme all’incoraggiamento a firmare una petizione in cui si chiede al segretario di Stato di riunire l’assemblea parlamentare entro il 21 ottobre perché i partiti possano adottare le misure necessarie per impedire l’entrata in vigore di queste leggi. Le Chiese chiedono anche di poter incontrare il segretario di Stato “per discutere con lui delle nostre preoccupazioni”.

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