Diocesi: mons. Saba (Sassari), “educare significa generare, è una sfida a cui non ci possiamo sottrarre”

“Stiamo investendo e continueremo a investire tanto nella formazione, perché la cura della persona è l’unico vero risveglio umano. Creiamo luoghi di crescita perché è urgente servire l’uomo in nome di Dio e preparare le persone per comprendere, impegnarsi e modellare questo mondo che cambia”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Sassari, mons. Gian Franco Saba, nel corso dell’assemblea ecclesiale tenutasi al Teatro Verdi.
Dopo l’introduzione di Mario Oppes, direttore del Pronto soccorso Aou di Sassari, l’intervento di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio. Una riflessione sugli attuali mali della modernità, descritti nell’individualismo, nell’incapacità dell’ascolto, nella fuga dal reale e rifugio nella virtualità. Il cambiamento, il rinnovamento che l’oggi richiede alla Chiesa, ma in definitiva a tutto il contesto umano, riguarda la presa di coscienza della “fame di cuore” che un’umanità ancora possibile richiama al centro del nostro tempo.
“Il nostro stare insieme – ha spiegato mons. Saba – è un mezzo pedagogico eccellente con cui inauguriamo il percorso pastorale del nuovo anno, consapevoli in primo luogo che la Chiesa di Sassari soffre per aver perso i luoghi in cui in passato lo stile dell’incontro si manifestava ed esprimeva il suo volto migliore: un patrimonio – anche materiale – che oggi ci interroga sui giovani, sul frutto dell’amore di chi ha donato i suoi beni e per cui dovremmo rendere conto a Dio dello stato di abbandono”. L’arcivescovo ha poi evidenziato che “educare significa generare! È una sfida a cui non ci possiamo sottrarre e che non può prescindere dalle differenze per rinchiuderci nella comodità, nella pigrizia, da spettatori di una sterile stagnazione”.

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