Diocesi: mons. Satriano (Rossano), “non rassegnarsi e sostenere quanti testimoniano l’impegno per il bene comune”

L’esistenza dei patroni Nilo e Bartolomeo “si spende in un esercizio di carità radicale, a favore dei fratelli e, animata da una profonda intimità con Dio, diviene per molti sorgente di luce per discernere e districarsi nei meandri della vita. Ecco l’insegnamento per noi che spesso conduciamo una vita insoddisfacente e anonima”. Lo ha detto, ieri sera, mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Cariati, nel discorso alla città in occasione della festa di San Nilo, patrono di Rossano, compatrono della Calabria e fondatore della Abbazia di Grottaferrata. “Non partecipiamo alla vita della polis, abdicando ad essere cittadini attivi, coltivando un facile qualunquismo ed opportunismo. Diveniamo facili alla rassegnazione non sostenendo quanti testimoniano, con coraggio e servizio, l’impegno etico, la coerenza, il dedicarsi agli altri, al bene comune. Non riusciamo ad essere guide autorevoli per i nostri giovani che delusi si ripiegano su se stessi”, la denuncia del presule.
“Nilo e Bartolomeo, come successivamente anche Francesco di Paola, ci scuotono e ci ricordano con viva forza che solo a partire da Dio e dall’amore vero per le sue creature, troveremo la capacità di divenire luce e speranza per il mondo. Disponiamoci a fare tesoro di quanto i santi ci consegnano per donare ai nostri figli una vita bella e degna di questo nome”, ha concluso.

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