Armi nucleari: card. Parolin all’Onu, su disarmo “più di due decenni è un’attesa troppo lunga”

“Più di due decenni è un’attesa troppo lunga”. Con queste parole il card. Pietro Parolin ha chiuso il suo intervento all’Assemblea plenaria dell’Onu, a New York, per commemorare e promuovere la Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari. “Il divieto degli esperimenti nucleari, la non proliferazione nucleare e il disarmo nucleare sono strettamente connessi e devono essere raggiunti il più rapidamente possibile sotto un efficace controllo internazionale”, l’appello del porporato, secondo il quale le sfide poste dalla “proliferazione nucleare” e dalla “grande modernizzazione degli arsenali di armi nucleari” di alcuni Stati “compromettono la sicurezza internazionale”. Come denunciato da Papa Francesco, l’escalation della corsa agli armamenti, non solo nucleari, che continua “senza sosta”, “rappresenta una spesa considerevole per le nazioni”, che ricade sui popoli, per cui “le vere priorità” della famiglia umana, “come la lotta contro la povertà, la promozione della pace, la realizzazione di progetti educativi, ecologici e sanitari e lo sviluppo dei diritti umani, sono relegate in secondo piano”. “Le armi nucleari – ha ammonito il rappresentante della Santa Sede – offrono un falso senso di sicurezza. La pace inquieta promessa dalla deterrenza nucleare si è sempre più volte rivelata illusoria. Le armi nucleari non possono creare un mondo stabile e sicuro. Una pace duratura e la sicurezza internazionale non possono fondarsi sulla distruzione reciprocamente assicurata o sulla minaccia di annientamento”.

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