“I giudici della Consulta si sono pronunciati sulla questione di legittimità dell’articolo 580 del Codice penale – che punisce l’istigazione o l’aiuto al suicidio con pene tra i 5 e i 12 anni di carcere – sollevata dalla Corte d’Assise di Milano nell’ambito del processo Cappato/Dj Fabo sulla punibilità dell’aiuto al suicidio”. Così Renata Natili Micheli, presidente nazionale del Cif (Centro italiano femminile), che aggiunge: “La decisione della Corte, salutata da tutti come un evento di libertà che scioglie dalle catene della malattia e del dolore inflitti dalla natura all’uomo, fa dimenticare due aspetti importanti connessi alla questione. Il primo rimanda alla vocazione dell’uomo alla vita che comporta inevitabilmente l’idea di libertà responsabile; il secondo invita a considerare che nessuna vita è esperienza singola piuttosto esperienza di umanità condivisa”. E conclude: “Vale per tutto e per tutti il monito che ci ricorda la Bibbia: ogni uomo è il ‘guardiano’ del proprio fratello”.