Papa Francesco: alla Comunità Emmanuel, alimentare il “fare” con l’“essere”, “altrimenti si diventa agenzia assistenziale o azienda”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto in questi quasi 40 anni, per l’accoglienza, l’accompagnamento, il lavoro… E vi ringrazio per come l’avete fatto, cioè alimentando sempre il ‘fare’ con l’‘essere’ che viene dalla linfa della Parola di Dio, dei momenti di ritiro e di fraternità. Questo è importante, altrimenti si diventa un’agenzia assistenziale o un’azienda”. È il saluto del Papa ai membri della Comunità Emmanuel di Lecce, ricevuti oggi in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. “La vostra comunità è nata nel giorno di Natale, ed esprime una fede incarnata nel servizio”, ha proseguito Francesco: “Siete partiti da un gesto di accoglienza. Sempre succede così nelle opere di carità della Chiesa: il Signore bussa alla porta con il volto delle persone fragili, dei fratelli e delle sorelle che vivono una povertà, un abbandono, una schiavitù… E voi avete aperto, avete risposto e avete continuato a rispondere – sì, perché la cosa più difficile è perseverare, andare avanti… Da questo germoglio si sono sviluppati i vari settori della comunità, che sono tutti luoghi e momenti di accoglienza”. “Ringrazio Dio con voi per questo cammino”, ha detto il Papa: “È Lui, con il suo Spirito, che ispira le scelte e dà la forza di realizzarle; è Lui che dà l’amore per servire i fratelli con compassione, con vicinanza, con gratuità… Voi potete testimoniare – per esperienza vissuta – che ogni cosa viene da Lui, è dono suo. E questo vi fa rimanere nella gratitudine, nella lode e nella gioiosa consapevolezza che l’opera non è vostra ma è di Dio”.

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