Papa Francesco: a Talitha-Kum, “promuovere impegno sinergico”, ma mai “fuori dalla Chiesa”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Mentre vi invito a dare continuità a questo impegno, rivolgo il mio appello anche ad altre congregazioni religiose, sia femminili sia maschili, affinché aderiscano a quest’opera missionaria, mettendo a servizio personale e risorse così da poter raggiungere ogni luogo”. Lo ha detto il Papa, che ricevendo in udienza le partecipanti alla prima plenaria di Talitha-Kum ha rinnovare il suo “incoraggiamento a tutti gli istituti femminili di vita consacrata che hanno disposto e sostenuto l’impegno delle loro suore nella lotta contro la tratta e nell’assistenza delle vittime” e ha auspicato che “si moltiplichino le fondazioni e i benefattori che assicurano il loro generoso e disinteressato sostegno alle vostre attività”. “Considerando la portata delle sfide poste della tratta, è necessario promuovere un impegno sinergico da parte delle diverse realtà ecclesiali”, la proposta del Santo Padre: “Se da una parte la responsabilità pastorale è essenzialmente affidata alle Chiese locali e agli Ordinari, dall’altra è auspicabile che questi ultimi sappiano coinvolgere nella progettazione e nell’azione pastorale le congregazioni religiose femminili e maschili e le organizzazioni cattoliche presenti nel loro territorio, così da rendere più tempestiva ed efficace l’opera della Chiesa”. “Nella lotta contro la tratta le congregazioni religiose stanno realizzando in modo esemplare il loro compito di animazione carismatica delle Chiese locali”, il tributo di Francesco: “Le vostre intuizioni e iniziative pastorali hanno tracciato la via di una risposta ecclesiale urgente ed efficace”. “Il cammino della vita consacrata, sia femminile sia maschile, è il cammino dell’inserimento ecclesiale”, ha concluso il Papa: “Fuori dalla Chiesa e in parallelo con la Chiesa locale, le cose non funzionano”.

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