Papa Francesco: udienza, “la zizzania della mormorazione, del chiacchiericcio” è “la peggiore zizzania che distrugge una comunità”

foto SIR/Marco Calvarese

“Qual è la peggiore zizzania che distrugge una comunità? La zizzania della mormorazione, la zizzania del chiacchiericcio”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alla figura di Santo Stefano, il primo martire cristiano. “Come armonizzare le differenze che coabitano al suo interno senza che accadano contrasti e spaccature?”. È questo, ha ricordato Francesco, uno dei primi problemi che si è trovata ad affrontare la comunità cristiana, secondo quanto attesta il libro degli Atti degli Apostoli. “I problemi ci sono stati sempre, dall’inizio”, ha aggiunto a braccio. “La comunità non accoglieva solo i giudei, ma anche i greci, persone provenienti dalla diaspora, con cultura e sensibilità proprie”, ha spiegato il Papa: “Anche con un’altra religione, noi oggi diciamo pagani, e questi erano accolti”, ha aggiunto a braccio. “Questa compresenza determina equilibri fragili e precari; e dinanzi alle difficoltà spunta la zizzania”. Di fronte a questo problema , gli apostoli “avviano un processo di discernimento che consiste nel considerare bene le difficoltà e cercare insieme delle soluzioni. Trovano una via di uscita nel suddividere i vari compiti per una serena crescita dell’intero corpo ecclesiale e per evitare di trascurare sia la “corsa” del Vangelo sia la cura dei membri più poveri”. “Gli apostoli sono sempre più consapevoli che la loro vocazione principale è la preghiera e quella predicare la Parola di Dio”, ha proseguito Francesco: “Ambedue, pregare e annunciare il Vangelo”, ha aggiunto ancora fuori testo.

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