Clima, commercio e sviluppo: card. Turkson (Santa Sede), “la frustrazione e la rabbia dei giovani è chiara, rubiamo il loro futuro”

“La frustrazione e la rabbia dei giovani nei confronti della nostra generazione è chiara. Rischiamo di rubare loro il futuro”. Perciò siamo chiamati ad “una conversione ecologica” e a rispondere alle richieste dei giovani di tutto il mondo, che hanno manifestato nei giorni precedenti al Summit sul clima delle Nazioni Unite a New York: lo ha detto oggi il card. Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, presentando questa mattina alla Radio Vaticana, il Rapporto Unctad sul commercio e lo sviluppo 2019, in una conferenza stampa congiunta con l’Ufficio dell’Unctad a Ginevra. Il rapporto sarà diffuso stasera alle 19 in tutto il mondo ma alcuni contenuti sono stati anticipati questa mattina dai relatori. “La minaccia del riscaldamento globale – ha detto il card. Turkson – richiede azioni immediate per ridurre le emissioni di gas serra e stabilizzare il clima della terra”. La conversione ecologica citata dal Papa Francesco nella “Laudato si'” richiede “un nuovo riconoscimento della nostra relazione con il creato e con tutto ciò che esiste al di fuori di noi”, perché “i nostri destini sono collegati, natura e umanità, la persona umana e il suo giardino”. Per questo l’accento del rapporto Unctad 2019 è posto sulla necessità di un “Global green new deal”, un nuovo corso mondiale centrato sull’ecologia, “che unisce il desiderio di prosperità per tutti con un impegno determinato per guarire il pianeta”: “La situazione economica globale presenta, invece, quattro sfide macroeconomiche interdipendenti: la caduta dei salari; l’erosione della spesa pubblica; l’indebolimento degli investimenti produttivi e l’aumento sostenuto del diossido di carbonio nell’atmosfera”. “L’idea del Global green new deal – ha sottolineato – è proprio di rovesciare questi trend e andare verso una decarbonizzazione delle economie”. Questo implica “una crescita significativa negli investimenti pubblici, specialmente nei trasporti, energie e sistemi alimentari ecologici, così come un incremento degli investimenti privati in attività economiche più produttive e sostenibili”.

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