Tratta: Talitha Kum, ex vittima ora lavora come educatrice. “È una sofferenza senza fine”

“Vivo tutti i giorni con le donne vittime di tratta. È una sofferenza senza fine”. Helen sa bene di cosa parla, tant’è che durante il suo intervento di oggi all’assemblea della rete delle religiose anti-tratta Talitha Kum, in corso in questi giorni a Roma, scoppia in un pianto dirotto: “Siccome ho vissuto io stessa queste sensazioni ringrazio Dio di essermi salvata”. Aveva 20 anni quando incontrò in carcere una religiosa di Talitha Kum che le diede fiducia e aiuto. La madame l’aveva denunciata per sfruttamento della prostituzione, ma era lei la vittima. Arrivata in Italia dalla Nigeria con la promessa di un lavoro, si è ritrovata in strada, sottoposta a violenze fisiche e psicologiche e costretta a ripagare un debito enorme per il viaggio. Ora Helen è felice, ha un marito e due figlie e fa l’educatrice sociale in una località protetta in Sicilia. Aiuta altre donne ad uscire dalla situazione di schiavitù in cui si trovano. “Prendo anche le botte dalle ragazze quando dico che devono andarsene dalla strada – racconta -. Non capiscono che sono schiave, anche se vivono in un incubo. Sono partite attratte dalla promessa di un lavoro, per cercare di portare soldi alla famiglia, sono state ingannate. Vivono in condizioni molto difficili. Ogni volta che sentono i genitori al telefono piangono per tutta la giornata”. “A volte sono le stesse famiglie, gli amici, i conoscenti della famiglia a spingerle al viaggio, pensano che andranno a lavorare in Europa – dice -. Altre sanno che le figlie finiranno in strada, ma sono interessate solo ad avere soldi. I momenti più brutti sono quando i trafficanti vanno nelle case delle ragazze, picchiano le madri, danno fuoco all’abitazione e costringono le madri a convincere le figlie a partire”. “Dobbiamo aiutare queste ragazze con tutto il cuore”, esorta Helen, puntando poi il dito sulle Chiese cristiane nigeriane in Italia, che dimostrano una certa indifferenza rispetto al problema. All’assemblea generale della rete Talitha Kum, che quest’anno celebra il decimo anno di attività, prendono parte dal 21 al 27 settembre 86 religiose da 48 Paesi. Il 26 saranno in udienza privata dal Papa.

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