Tratta: suor Reed (Talitha Kum), “trafficanti sfruttano la vulnerabilità. Problema sistemico e a lungo termine”

“I trafficanti sfruttano la vulnerabilità delle persone, costituita da diversi fattori: povertà, violenza domestica, sfruttamento sessuale, razzismo, colonialismo, patriarcato, mancanza di educazione, isolamento rurale, migrazioni. Bisogna comprendere il fenomeno della tratta come un problema sistemico e a lungo termine”: così suor Angela Reed, delle Sister of Mercy, con sede a New York, ha descritto i fattori principali alla base del traffico di esseri umani, un fenomeno che oggi coinvolge almeno 40 milioni di persone, il 70% sono donne e bambini. Ne ha parlato oggi pomeriggio a Roma durante l’assemblea generale della rete Talitha Kum, la rete internazionale delle religiose anti-tratta che celebra quest’anno i 10 anni di vita. Talitha Kum è presente in 92 Paesi con 44 reti nazionali e centinaia di religiose in prima linea contro la schiavitù. Dieci di loro sono state premiate sabato scorso per il loro impegno nella costruzione del network. Suor Reed ha invitato ad affrontare la questione della domanda e dell’offerta di donne, uomini e bambini oggetto di tratta per diversi scopi. “È triste parlare in questi termini – ha detto – ma siamo in un sistema mondiale che mette il profitto prima delle persone”. Sei sono, a suo parere, le cause principali del traffico di esseri umani: “crimine organizzato, globalizzazione, disuguaglianze economiche, migrazioni, sfruttamento sessuale; fenomeni locali come la militarizzazione e la colonizzazione”. “La vulnerabilità – ha precisato – è costituita da diversi fattori complessi, quindi anche le soluzioni devono essere complesse”. La tratta, ha concluso, “è un tema morale al quale la Chiesa deve rispondere”. Le 86 delegate all’assemblea, provenienti da 46 Paesi, saranno ricevute in udienza privata da Papa Francesco il 26 settembre.

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