Diocesi: mons. Mandara (Sabina), “i laici non sono la manodopera, necessaria reale collaborazione”

Sono state presentate ieri, nel corso dell’assemblea diocesana che si è svolta nel centro pastorale San Martino a Monterotondo, le linee pastorali del vescovo di Sabina-Poggio Mirteto, mons. Ernesto Mandara per il 2019-2020. “L’invito e il dovere della testimonianza, insieme alla edificazione della comunità cristiana, sono sostenuti dalla certezza della presenza di Gesù” esordisce il presule. “Le linee pastorali non sono qualcosa che nasce nella testa del vescovo. al contrario, esse sono il frutto di un lavoro condiviso a molti livelli: consiglio Presbiterale, responsabili degli uffici Pastorali, consulta delle aggregazioni laicali” aggiunge. Lo stile sinodale del cammino ecclesiale diocesano si estrinseca, secondo mons. Mandara, innanzitutto in una corresponsabilità tra clero e laici, in cui “i laici non sono la manodopera” ma vivono il proprio impegno pastorale come “vocazione”. Le prassi operative che ne conseguono sono rappresentate da “cammini formativi” che ogni comunità dovrà elaborare alla luce di un “percorso condiviso” diocesano, un’attenzione speciale per la formazione degli operatori pastorali, qualificazione degli organismi di partecipazione esistenti e realizzazione di nuovi dove mancano. Nel rilevare le difficoltà per molte parrocchie della diocesi a istituire e far funzionare consiglio pastorale e consiglio affari economici, il vescovo di Sabina-Poggio Mirteto definisce come “un assoluto che ci sia una corresponsabilità dei laici in parrocchia” e annuncia l’attivazione di stage formativi per il clero sul tema.

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