Svizzera: Chiesa avvia cammino di “rinnovamento”. Coinvolti “donne e uomini, giovani e anziani, laici e ordinati, migranti, svizzeri e non”

“Sulla strada insieme per rinnovare la Chiesa”: questo il titolo del cammino che la Conferenza episcopale della Svizzera ha deciso di intraprendere per il “rinnovamento della Chiesa”, convinti che “l’attuale crisi di credibilità possa essere superata”. I vescovi ne hanno discusso alla loro assemblea plenaria che si è da poco conclusa (abbazia di Saint Maurice, 16-18 settembre); lo riferisce una nota diffusa al termine dei lavori, in cui si sottolinea la volontà di condurre questo cammino “nel modo più aperto possibile, così che “anche le voci esterne alle strutture ecclesiali possano essere ascoltate”. Saranno coinvolti “donne e uomini, giovani e anziani, laici e ordinati, migranti, svizzeri e non”, in un dialogo “necessario per una Chiesa viva e attrezzata per un futuro che irradia fede, speranza e amore”. La definizione del progetto sarà a cura di “un gruppo di coordinamento esterno”, incaricato dai vescovi di definire le modalità e i temi del cammino. In plenaria i vescovi sono tornati ad occuparsi anche di abusi sessuali nel contesto ecclesiale, alla luce delle statistiche 2018 in cui compaiono “tre denunce su casi avvenuti dopo il 2000”; vi sono poi 28 casi prescritti, di cui 23 verificatisi tra il 1950 e il 1980. “Le statistiche mostrano che le misure adottate dal 2002 sono efficaci” affermano i vescovi, incoraggiando “nuovamente le vittime a mettersi in contatto con i gruppi di esperti diocesani o coi servizi cantonali di assistenza alle vittime”.
Sostegno dei vescovi, infine all’“iniziativa popolare per multinazionali responsabili”, che vuole “vincolare le multinazionali con sede in Svizzera a rispettare i diritti umani e gli standard ambientali riconosciuti a livello internazionale nelle loro relazioni d’affari”.

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