Papa Francesco: a Carmelitani, “no alla ‘solidarietà del fine settimana’, oggi serve una rivoluzione della tenerezza”

(Foto Vatican Media/SIR)

Il contemplativo ha un cuore compassionevole. Quando l’amore si indebolisce, tutto perde sapore. L’amore, premuroso e creativo, è balsamo per coloro che sono stanchi e sfiniti, per quanti patiscono l’abbandono, il silenzio di Dio, il vuoto dell’anima, l’amore spezzato”. Lo ha detto Papa Francesco ai partecipanti al Capitolo generale dell’Ordine dei Frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (Carmelitani), che ha ricevuto in udienza questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo apostolico vaticano. ” Se un giorno, intorno a noi, non ci sono più persone malate e affamate, abbandonate e disprezzate – ha spiegato il Pontefice – non è perché non ci siano, ma semplicemente, perché non li vediamo. I piccoli e gli scartati li avremo sempre, a offrirci un’opportunità perché la contemplazione sia una finestra aperta alla bellezza, alla verità e alla bontà”. Francesco ha quindi spiegato che “la contemplazione sarebbe solo qualcosa di momentaneo se si riducesse a rapimenti ed estasi che ci allontanassero dalle gioie e dalle preoccupazioni della gente”. “Dobbiamo diffidare del contemplativo che non è compassionevole. La tenerezza, secondo lo stile di Gesù, ci mette al riparo dalla ‘pseudomistica’, dalla ‘solidarietà del fine settimana’ e dalla tentazione di stare lontani dalle piaghe del corpo di Cristo”, ha avvertito il Papa. Che ha segnalato come “le piaghe di Gesù sono anche oggi visibili nel corpo dei fratelli che sono spogliati, umiliati e schiavizzati”. “Toccando queste piaghe, accarezzandole, è possibile adorare il Dio vivo in mezzo a noi. Oggi c’è bisogno di una rivoluzione della tenerezza che ci renda più sensibili davanti alle notti oscure e ai drammi dell’umanità”.

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