Papa Francesco in Albania: vescovi albanesi, “purtroppo continuano le emigrazioni cui aveva chiesto attenzione”

(L'Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR)

“Tutti gli albanesi, oltre al credo religioso e politico, hanno accolto a braccia aperte il Papa, il quale veniva come un uomo della pace e dell’amore. Durante questi 5 anni l’Albania ha fatto passi in avanti nel suo progresso sociale, economico e spirituale”. Ma anche, in questi anni, “abbiamo visto andare via le famiglie e i giovani”. Lo scrivono i vescovi albanesi in una nota diffusa nel 5˚anniversario della visita di Papa Francesco in Albania, avvenuta il 21 settembre 2014. “Non possiamo non costatare con dispiacere che la costante situazione sociale tesa, la mancanza di uno progresso economico integrale e inclusivo, la mancanza dei posti di lavori oppure l’esistenza dei posti di lavoro sottopagati o non pagati a sufficienza, il livello basso delle scuole come anche il sostegno tiepido dell’assistenza medica, sono stati e sono la causa delle continue emigrazioni di tanti uomini”. Le emigrazioni dall’Albania era uno dei temi cui il Papa aveva chiesto attenzione, utilizzando la metafora dell’aquila e del nido. Ma “lo svuotare del ‘nido’ comune rimane una piaga aperta che grava su tutti noi”, scrivono i vescovi. “Tutti abbiamo delle responsabilità per il nostro Paese e perciò noi crediamo che esistono le possibilità di una collaborazione e di un dialogo per porre fine al problema dell’emigrazioni”. Chiedendo l’impegno dei cattolici nella società per “la soluzione dei problemi”, i vescovi albanesi incoraggiano “quei giovani che vogliono occuparsi del bene pubblico a non esitare a partecipare al dibattito per dare il meglio al nostro Paese”. Ricordando il discorso di Papa Francesco, i presuli indicano il “senso della missione”: “Trovare nuove vie che lo Spirito Santo ci suggerisce per essere una presenza creativa e positiva nella società”, provando “nuove vie missionarie”. Due gli appuntamenti indicati per questo motivo: le celebrazioni del mese di ottobre, il 1° a Scutari e il 26 a Valona.

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