Germania: verso la gratuità dei test genetici per la diagnosi precoce della trisomia. Le critiche dei vescovi

“La decisione influenza sensibilmente la protezione della vita non ancora nata”, dal momento che “potrebbe favorire lo sviluppo di uno screening generale rispetto a una varietà di anomalie e peculiarità genetiche nel contesto della diagnosi prenatale”. Così i vescovi tedeschi, attraverso una dichiarazione del portavoce Matthias Kopp, in merito alla decisione presa ieri a Berlino dal Comitato federale congiunto (“Gemeinsame Bundesausschuss”, noto come G-Ba), l’ente che riunisce le compagnie assicurative di medici dentisti, ospedalieri e decide quali prestazioni mediche sono rimborsabili e quali no: il G-Ba ha dato il via libera alla possibilità, in casi specifici, del rimborso dei test genetici molecolari da parte del servizio sanitario federale, per identificare le trisomie, onde evitare “esami invasivi” e più rischiosi. Questo, secondo i vescovi, aumenterebbe “la tendenza a considerare la gravidanza come una ‘gravidanza in prova’”, sebbene la gratuità dell’esame varrebbe solo nel caso di gravidanze con rischi speciali. Questa decisione – che ora sarà sottoposta al ministero federale della Salute – “dà l’impressione che la diagnosi prenatale non invasiva sia innocua e possa eliminare le legittime preoccupazioni dei futuri genitori”. Ci sono invece “gravi questioni etiche e personali associate a questa diagnosi e anche conseguenze sociali”, si legge ancora nella dichiarazione. Meglio sarebbe invece riflettere su “come affrontare socialmente le malattie e le disabilità”, e offrire adeguate “consulenze medica e psicosociali per i genitori in attesa”.

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