Chiesa greco-cattolica ucraina: Shevchuk a Papa Francesco, “qui a Roma per portare i dolori e le speranze del popolo di Dio”

“Ogni vescovo e rappresentante delle nostre comunità locali ha fatto il suo cammino a Roma per portare in sé i dolori e le speranze del popolo di Dio affidato alla nostra cura pastorale. Vogliamo essere Sinodo non solo durante le nostre sedute, ma anche quando torneremo alle nostre comunità! Infatti, non si può camminare stando seduti!”. Queste le parole pronunciate da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo e padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, nel suo indirizzo di saluto al Santo Padre questa mattina in occasione del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina che si è aperto ieri a Roma alla presenza di 50 vescovi provenienti dai vari Paesi del mondo. “Camminare – ha quindi proseguito Sua Beatitudine –, ma insieme, come unica Chiesa orientale cattolica sui iuris, una Chiesa globale, vibrante e aperta a tutti”. Ed ha concluso: “Riuniti oggi attorno a Lei, Santità, vogliamo assicurarle che la nostra Chiesa vive una conversione pastorale. Siamo coscienti che non basta solo avere una bella e ricca tradizione come la nostra, che conserva la memoria millenaria della Chiesa di Rus’ di Kyiv, della Chiesa indivisa del primo millennio e la sua comunione con Chiesa di Roma. Bisogna vivere questa tradizione nel modo autentico ed essere capaci di trasmettere all’uomo d’oggi il centro, il cuore di questa Tradizione Apostolica – la possibilità d’incontro personale con il Cristo vivente, che anche oggi è presente, per opera della Spirito Santo, nella sua Chiesa e cammina insieme a noi per le strade del mondo moderno”.

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