Scuola: mons. Mosciatti (Imola) agli studenti, “vivetela senza maschere”

“Vorrei mettere in pratica l’‘I care’ di don Milani, vivendo a pieno l’anno scolastico senza adagiarsi sulla facilità di essere studenti passivi. Vivendo la scuola senza maschere, come luogo in cui essere se stessi, senza dubitare della propria identità e delle proprie capacità, senza il pensiero fisso di essere giudicati. Vorrei che ci si potesse appassionare davvero alle cose che si studiano, perché solo così è possibile trovare la propria strada e decidere il proprio futuro”. Prende a prestito alcuni pensieri di studenti, raccolti nel corso dell’estate, il vescovo di Imola, mons. Giovanni Mosciatti, per rivolgere l’augurio di “buon anno scolastico” agli alunni che in questi giorni tornano sui banchi di scuola.
“Mi ha molto colpito, in questi giorni, ripensare al fatto che dopo 54 anni questa è la prima volta che all’inizio di un nuovo anno scolastico non ritorno a scuola”, rivela il vescovo, spiegando che “dalla mia prima elementare fino a pochi giorni fa ho sempre vissuto a scuola, sia come studente che come insegnante”. “Il mese di settembre, per chi vive nella scuola, rappresenta sempre un nuovo ‘inizio’ dopo la pausa dell’estate”, prosegue mons. Mosciatti, osservando che “per tutti in questo inizio c’è sempre nascosta nel cuore un’attesa, un desiderio, una speranza: che accada qualcosa che porti con sé una novità bella, significativa, gioiosa per la vita”. “Anche per me – nota – questo settembre rappresenta, per così dire, un nuovo inizio, perché solo due mesi fa Papa Francesco mi ha nominato vescovo della nostra Chiesa”.
Parlando poi dell’“attesa grande” e delle “domande veramente interessanti” che animano i ragazzi, il vescovo si rivolge agli insegnanti con i quali auspica di “poterci ritrovare a dialogare”: “La comune responsabilità educativa ci aiuti a crescere nella nostra umanità e nel compito così grande che abbiamo”.

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