Rome Half Marathon Via Pacis: il 22 settembre anche Sos Villaggi dei bambini corre per la pace e contro la violenza domestica

Domenica 22 settembre torna a Roma Run for Peace, la 5 km non competitiva parallela alla Rome Half Marathon Via Pacis. Come lo scorso anno, Sos Villaggi dei Bambini sarà partner sociale e parte della quota di iscrizione servirà a sostenere i progetti a favore di bambini e madri vittime di violenza domestica. La presenza dell’organizzazione sarà tangibile grazie a un punto informativo presso il villaggio Rome Half Marathon situato alla Casa delle Armi di via dei Gladiatori al Foro Italico. “Si può correre o camminare – spiega un comunicato -. L’importante è partecipare per portare il proprio messaggio di pace, non violenza, integrazione e condivisione”. La corsa non agonistica si snoderà lungo le vie del centro storico a partire da via della Conciliazione. Fischio di inizio alle 9:20 del mattino.
La Rome Half Marathon è promossa da Comune di Roma, Athletica Vaticana, rappresentativa ufficiale di atletica della Santa Sede costituitasi lo scorso gennaio, e Fidal (Federazione italiana di atletica leggera), con cui Sos Villaggi dei Bambini ha avviato una solida collaborazione in occasione della scorsa edizione della Via Pacis. La quota di iscrizione alla 5 km è di 10 euro e parte del ricavato andrà a finanziare “La violenza non è un gioco”,  campagna di sensibilizzazione contro la violenza assistita dai bambini e a sostegno del progetto “Mamma e Bambino”, che offre accoglienza e sostegno a madri e bambini vittime di maltrattamento all’interno delle mura domestiche. Per iscriversi c’è tempo fino al 19 settembre. Per farlo basta accedere al link www.retedeldono.it/runforpeace19/sos. “Rinnoviamo con convinzione la partnership con Fidal in occasione della Run for Peace. Pace e non violenza sono al centro del lavoro che svolgiamo in tutto il mondo ormai da settant’anni”, spiega Roberta Capella, direttore di Sos Villaggi dei Bambini. “Del resto nei Villaggi Sos dove accogliamo e diamo protezione a bambini privi di cure familiari o vittime di violenza domestica, lo sport – in quanto formidabile strumento di socializzazione – è parte integrante del percorso di crescita”, conclude.

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