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Difesa e sicurezza esterna: Corte conti europea, “i recenti piani dell’Ue comportano rischi relativi alla performance”

“La cooperazione e le capacità militari attuali degli Stati membri non corrispondono al nuovo livello di ambizione della politica di difesa dell’Ue”, lo dice la Corte dei conti europea che oggi ha pubblicato per la prima volta una sua “Analisi” sui temi della difesa. “Il sensibile e rapido incremento dei finanziamenti associati alle nuove ambizioni e iniziative dell’Ue comporta rischi relativi alla performance”, si legge in riferimento al marcato incremento del bilancio Ue per la difesa e la sicurezza esterna proposto dalla Commissione Juncker: 22,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, contro i 2,8 miliardi del periodo 2014-2020. Secondo la Corte, “vi è il rischio che i sistemi di controllo esistenti non siano in grado di far fronte a questo incremento della spesa”. Ci sono poi “evidenti differenze strategiche tra gli Stati membri dell’Ue”, “regole d’ingaggio diverse e un ampio ventaglio di opinioni sull’uso della forza militare”. In tale contesto, alcuni concetti (come quelli di “autonomia strategica” o “esercito europeo”) rimangono “ampi e vaghi”, rileva la Corte. “La difesa presuppone la creazione di capacità militari concrete, che abbiano un chiaro potenziale deterrente nei confronti di possibili minacce”, ha affermato Juhan Parts, responsabile dell’Analisi. “In assenza di fattori critici di successo e di una chiara definizione degli obiettivi, le attuali iniziative Ue in materia di difesa rischiano di rimanere lettera morta e sfociare in un nulla di fatto”.

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