Azione Cattolica: Presidenza nazionale, sabato 14 torna “Conversazioni a Spello”. “La fede e i misteri del Cosmo” il tema della terza edizione

Torna “Conversazioni a Spello”, l’appuntamento di fine estate promosso dalla Presidenza nazionale di Azione cattolica, in collaborazione con l’amministrazione comunale della cittadina umbra. Particolarmente interessante e foriero di curiosità il tema scelto per questa terza edizione: “La fede e i misteri del Cosmo”. Sabato 14 settembre pomeriggio (ore 16) a Casa San Girolamo intervengono il gesuita Guy Consolmagno, astronomo e direttore della Specola Vaticana, l’osservatorio astronomico dello Stato pontificio; Marco Drago, astrofisico e ricercatore del Gran Sasso Science Institute (Gssi); Antonio Lo Campo, giornalista scientifico specializzato per il settore aerospaziale. “Nell’anno del cinquantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna, una riflessione sui tanti interrogativi e le tante prospettive che la conoscenza dell’Universo offre alla fede cristiana”, si legge in una nota.
“Il Creato e le sue bellezze, i suoi volti più imperscrutabili, dalla materia oscura alle onde gravitazionali, dai buchi neri alla teoria della relatività, non sono solo strade della ricerca scientifica ma sentieri per incontrare Dio e il suo mistero. Così come oggi c’è ancora tanto da imparare dell’Universo, c’è tanto ancora da sapere di Dio”, prosegue la nota.
“Oggi – ricorda l’Ac – chi crede non ha problemi a conciliare la fede e la meccanica quantistica. Non fosse altro perché nessuna delle due può confutare l’altra, con buona pace di tutti quelli che, credenti e non, vorrebbero poter usare testi sacri e telescopi come fossero clave intellettuali”. Perciò, “a Spello – ne siamo certi – sperimenteremo ancora una volta quanto scienza e fede si tocchino, si abbraccino, si completino: l’una spiega il come e il dove, l’altra ci parla del chi e del perché. A noi resta solo l’obbligo sapiente delle domande, della curiosità che non a caso sempre accompagna il cuore dei più piccoli. La ‘ricerca’ – che sia scientifica, di Dio, di senso riferita alla propria esistenza – è come una grande stazione ferroviaria da cui partono i treni del nostro presente. L’importante è non confondere i binari ed evitare tragiche sciagure”. Così che, conclude l’Ac, “anche noi si possa condividere il paradosso di Pasteur: un po’ di scienza allontana da Dio, molta riconduce a Lui”.

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