Panama: vescovi, “necessarie leggi migratorie umane e rispettose”. Preoccupazione per l’attuale dibattito politico

“Preoccupazione rispetto al dibattito riguardante le riforme in senso più restrittivo delle leggi migratorie di Panama” viene espressa in una nota, intitolata “Leggi migratorie umane e rispettose”, diffusa dal Comitato permanente della Conferenza episcopale panamense (Cep) e firmata, tra gli altri dal presidente della Cep, mons. Rafael Valdivieso Miranda, vescovo di Chitré.
“Il nostro – scrivono i vescovi – è sempre stato un Paese di transito, caratterizzato da migrazioni, in qualche caso forzate, in altri connotate dalla ricerca di una migliore qualità di vita. Panama sempre ha mantenuto le braccia aperte per ricevere persone di tutto il mondo, questo spirito di solidarietà e fraternità deve rafforzarsi, soprattutto in questi momenti”.
Infatti, “i migranti non sono una minaccia, ma persone che stanno cercando migliori condizioni di vita a causa dell’espulsione forzata della tratta di persone, delle violenze, della povertà, della persecuzione politica e del terrorismo. Non possiamo dare loro la responsabilità dei mali sociali che attanagliano il Paese. Dobbiamo sempre più cercare cammini di incontro, dialogo e pace, che ci facciano crescere in fraternità e solidarietà”.
Concludono i vescovi: “Siamo coscienti della necessità di una politica migratoria integrale dello Stato panamense, che rispetti i diritti e la dignità dei migranti e dei rifugiati. Tutto ciò esige un’analisi a partire dai dati ufficiali e da una revisione delle leggi e decreti attualmente vigenti in materia di migrazioni, per adottare politiche pubbliche migratorie che garantiscano la pace, la solidarietà con le persone svantaggiate, la sicurezza e il mutuo rispetto tra gli abitanti del nostro Paese”.

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