Papa Francesco: lettera ai sacerdoti, “grazie per il vostro servizio”

foto SIR/Marco Calvarese

Una lettera ai “fratelli presbiteri, che senza fare rumore ‘lasciate tutto’ per impegnarvi nella vita quotidiana delle vostre comunità. A voi che, come il Curato d’Ars, lavorate in ‘trincea’, portate sulle vostre spalle il peso del giorno e del caldo e, esposti a innumerevoli situazioni, ‘ci mettete la faccia’ quotidianamente e senza darvi troppa importanza, affinché il Popolo di Dio sia curato e accompagnato”. L’ha scritta Papa Francesco, in occasione del 160° anniversario della morte del santo Curato d’Ars (4 agosto 1859), proposto da Pio XI come patrono di tutti i parroci del mondo. Il Pontefice si rivolge a ciascuno sacerdote che, in tante occasioni, “in maniera inosservata e sacrificata, nella stanchezza o nella fatica, nella malattia o nella desolazione”, assume “la missione come un servizio a Dio e al suo popolo” e, “pur con tutte le difficoltà del cammino”, scrive “le pagine più belle della vita sacerdotale”.
“Qualche tempo fa ho manifestato ai vescovi italiani la preoccupazione che, in non poche regioni, i nostri sacerdoti si sentono ridicolizzati e ‘colpevolizzati’ a causa di crimini che non hanno commesso e dicevo loro che essi hanno bisogno di trovare nel loro vescovo la figura del fratello maggiore e il padre che li incoraggi in questi tempi difficili, li stimoli e li sostenga nel cammino – ha evidenziato il Santo Padre -. Come fratello maggiore e padre anch’io voglio essere vicino, prima di tutto per ringraziarvi a nome del santo Popolo fedele di Dio per tutto ciò che riceve da voi e, a mia volta, incoraggiarvi a rinnovare quelle parole che il Signore ha pronunciato così teneramente nel giorno della nostra ordinazione e costituiscono la sorgente della nostra gioia: ‘Non vi chiamo più servi… vi ho chiamato amici'”.

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