Diocesi: Acerenza, l’arcivescovo Sirufo inaugura la visita pastorale. “Sia un anno di fede e di annuncio, da servi e nella libertà”

“Fate pregare gli ammalati e gli anziani poiché la loro preghiera, impreziosita con la pazienza cristiana nelle prove e nelle difficolta, sarà più ascoltata dal Signore. Fate pregare i bambini e i ragazzi per il buon esito della visita pastorale: con la loro spontaneità e innocenza sono più ascoltati da Cristo”. È un invito collettivo alla preghiera quello di mons. Francesco Sirufo, arcivescovo di Acerenza, nell’omelia della messa di stasera che apre ufficialmente, nella cattedrale dedicata all’Assunzione di Maria Vergine, la visita pastorale diocesana. “Pregate assieme ai giovani perché Cristo vive e vuole che anche noi siamo vivi. Pregate assieme ai poveri, perché nell’assetato e nell’affamato, come in ogni bisognoso, c’è Gesù che attende la nostra mano”, ha aggiunto il presule. Parafrasando il Benedictus, l’arcivescovo di Acerenza ha proseguito: “Verrò nelle comunità per annunciare che il Signore ha suscitato per noi un Salvatore potente”. Portando la propria esperienza e offrendo il modello del patrono san Canio vescovo e martire, mons. Sirufo invita a “comunicare la parola di Dio nelle omelie e nelle catechesi, nella liturgia e nelle opere caritative”, nella visita pastorale, indicata anche come “esperienza di croce e donazione”. “L’anno della visita pastorale si caratterizzerà come l’anno della fede”, occasione per farci “servi pur essendo liberi da tutti”. “Dopo aver fatto tutto quel che dobbiamo fare per volontà del Signore e della Chiesa – ha concluso il presule -, occorre svolgerla anche se fosse solo per qualcuno. Che sia insegnamento per la missionarietà e la completa abnegazione”.

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