Derby Lazio-Roma: p. Zappatore (laziale), “la Lazio è la prima squadra della Capitale!”

“Sono romano de Roma! E quando la gente mi chiede: ma come, tu romano fai il tifo per la Lazio? E te credo, è la prima squadra della Capitale!”. Padre Lucio Maria Zappatore, religioso laziale parroco a San Martino ai Monti, è conosciuto per i suoi versi in romanesco, come quelli raccolti nel volume “All’ombra der Cuppolone!” con poesie dedicate agli ultimi tre Papi, ma anche per aver fatto parlare in romanesco Giovanni Paolo II ad un incontro con il clero di Roma del 2004 quando disse “Dàmose da fa! Volèmose bene! Semo romani”.

Nel video per il Sir, il religioso laziale ricorda la goliardia che contraddistingueva i derby del passato, le cui sfide finivano prima in piazza e poi raccontate sulle pagine dei giornali: “Tipo mangiarsi gli spaghetti sulla testa dell’avversario”. Erano quasi sempre risate e questo è l’augurio di padre Zappatore anche per questo nuovo derby della Capitale: “Siamo tutti in fibrillazione, ma la cosa importante è non perdere la calma, la tranquillità. Il derby sia un incontro sportivo, focoso quanto vogliamo ma che deve essere dentro il campo dello sport. La violenza è da condannarsi”. Non fa pronostici il religioso laziale perché “portano male”, ma dedica una poesia anche a questo Lazio-Roma del campionato 2019/2020.

 

Li derby

Quelli d’oggi nun so come ‘na vorta,

che al massimo beccavi n’ombrellata.

Li derby di ‘sti tempi so ‘na sorta

de battaglia, de guerra organizzata.

De botti da sparà ce n’è ‘na scorta,

ce scappa pure qualche cortellata,

che arischi de trovatte a Prima Porta

e nun sapè nemmeno com’è annata.

E pure il gioco nun è più lo stesso.

‘Na vorta se giocava sur velluto,

mò so botte da orbi dall’ingresso.

Ma un fatto devo di’ che m’è piaciuto:

come a li vecchi tempi pure adesso,

c’è l’arbitro che è sempre un gran cornuto!

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