Nave Mare Jonio: organizzazioni sociali a Conte, “sbarcare tutti i naufraghi”

“La Libia non può essere considerata porto sicuro ed è proprio dall’inferno libico che quelle persone stavano fuggendo, dopo aver subito ogni tipo di violenza e vessazioni. Pertanto l’ipotesi di rimandare in Libia, ricorrendo alla cosiddetta guardia costiera libica, quelle persone in fuga, è da ritenersi irresponsabile e contraria al diritto internazionale”. Lo scrivono diverse organizzazioni sociali in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, in riferimento al salvataggio di un gruppo di 98 naufraghi in acque internazionali, davanti alla Libia, da parte della Mare Jonio, nave della piattaforma della società civile italiana Mediterranea. Considerando il momento in cui “le condizioni climatiche avverse rendono difficile la navigazione e complicano la situazione di salute già precaria dei migranti a bordo, occorre agire con urgenza”. “Sapere che il Viminale ha deciso di far scendere a terra donne, bambini e ammalati è una buona notizia ma ribadiamo la necessità e l’urgenza di fornire da parte dell’Italia l’accesso ad un porto alla Mare Jonio per procedere allo sbarco di tutte le persone a bordo in conformità con il nostro ordinamento giuridico”, è l’auspicio delle organizzazioni. Tra i primi firmatari: Acli, ActionAid, Amnesty International Italia, Arci, Asgi, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cnca, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII, Emergency, Fcei-Mediterranean Hope, Intersos, Medici senza frontiere, Oxfam Italia, Save the Children Italia. “Facciamo appello al presidente incaricato Giuseppe Conte e alla futura coalizione di governo affinché l’Italia promuova con urgenza un programma di ricerca e salvataggio a livello europeo, che preveda un meccanismo rapido e funzionale di sbarco e la conseguente eventuale ripartizione dei naufraghi salvati, nella direzione di soluzioni sostenibili e strutturate nella legislazione e nelle politiche europee”.

 

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