Custodia del Creato: Caritas, in vista del Sinodo per l’Amazzonia un dossier sulla deforestazione

Nonostante l’accordo unanime della comunità scientifica rispetto ai danni e all’impatto della deforestazione sul cambiamento climatico e surriscaldamento del globo, il degrado del suolo diventa un problema sempre più grave, che colpisce un quarto della superficie terrestre e minaccia il sostentamento di 900 milioni di persone in oltre 100 Paesi in via di sviluppo. Lo sottolinea il dossier di Caritas italiana “Deforestazione: emergenza silenziosa” che contiene un focus sulla regione panamazzonica, anche in vista del Sinodo dei vescovi del prossimo ottobre. Nel dossier si ricorda che l’Ue si è prefissa l’obiettivo di porre fine entro il 2030 alla diminuzione della copertura forestale del pianeta e di ridurre la deforestazione tropicale di almeno il 50% entro il 2020. Tuttavia l’Amazzonia – la più vasta e variegata foresta tropicale e pluviale del pianeta che contiene 1/3 di tutti i boschi e si estende in nove Paesi – continua purtroppo ad essere oggetto di sfruttamento sempre più intenso che altera equilibri ambientali e climatici globali. Gli incendi in questo periodo nell’Amazzonia brasiliana hanno acceso i riflettori su questa emergenza e i leader del G7 hanno annunciato, a conclusione del recente vertice di Biarritz, l’istituzione di un fondo comune di circa 20 milioni di euro, per gestire questa fase acuta di deforestazione. Al di là delle reazioni del governo brasiliano e del confronto politico, come sottolineato anche dalla Conferenza episcopale locale, per la foresta Amazzonica e gli altri grandi biomi del mondo c’è bisogno di interventi concreti e di un’attenzione costante dei media, degli attori internazionali e dell’opinione pubblica. Il Sinodo per l’Amazzonia, a partire dall’ascolto dei popoli indigeni, sarà un’importante occasione di riflessione comune su uno sviluppo a servizio della persona umana e in armonia con l’ambiente. L’Amazzonia diventa così luogo simbolo di quell’ecologia integrale richiamata più volte da Papa Francesco che ci consegna una nuova visione dell’economia, del mondo, dei rapporti tra le persone e con l’ambiente. L’adesione di Caritas italiana al Movimento cattolico mondiale per il clima con l’impegno al disinvestimento totale dai combustibili fossili si colloca in questo solco, per “integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (LS. n. 49). Nell’accresciuta consapevolezza di essere tutti parte di un’unica famiglia umana legata da vincoli di fraternità e solidarietà. Dossier completo su www.caritas.it

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