Settimana liturgica: mons. Giombanco (Patti), “senza santità l’orizzonte umano e cristiano si restringe”

“La liturgia è sorgente di grazia e santificazione per tutta la Chiesa e deve essere vissuta nella sua verità, bellezza e stupore”. Lo ha detto mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti e delegato della Conferenza episcopale siciliana per i seminari e le vocazioni, stamani, nell’omelia della messa che ha celebrato nel santuario di Tindari, nell’ambito della Settimana liturgica nazionale, in corso a Messina. Il pastore della Chiesa pattese, durante l’omelia, ha sottolineato come “in questo percorso, tutto il popolo di Dio contempla in Maria la bellezza della santità generata dalla fede, alimentata dall’ascolto orante della Parola e vissuta nella verità dell’amore”. “Se viene meno la tensione alla santità – ha evidenziato mons. Giombanco – l’orizzonte umano e cristiano si restringe, il divario tra vangelo e storia si allarga e rimane invalicabile il fossato tra fede e vita”.
Ieri, la visita guidata presso tre centri della città di Messina che custodiscono percorsi di santità legati a tre figure esemplari che li hanno incarnati nella loro vita: l’evangelizzazione in riferimento a Sant’Antonio di Padova, nella chiesa dedicata a San Francesco all’Immacolata; la contemplazione in riferimento a Sant’Eustochia Smeralda Calafato, clarissa messinese, nel monastero di Montevergine; la carità, in riferimento a Sant’Annibale Maria di Francia, sacerdote messinese e apostolo della preghiera per le vocazioni, nella basilica santuario di Sant’Antonio.

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