Diocesi: card. Bagnasco (Genova), “alla base della devozione c’è consapevolezza di non essere infallibili nel riconoscere vie buone vita”

“Come bambini che si allontanano correndo per le strade, ma poi si voltano per vedere la mamma, e magari corrono indietro per abbracciarla ed esserne abbracciati, così anche noi non dovremmo mai dimenticare lo slancio del cuore; mai nascondere l’infanzia dell’anima. Nell’immagine del bimbo che corre in avanti e poi si volta, troviamo il volto della devozione. Alla base c’è l’umiltà, cioè la consapevolezza di non essere infallibili nel riconoscere le vie buone della vita, né invincibili nel percorrerle. In quel voltarsi verso la madre, il bambino trova la sicurezza della via giusta, e attinge forza, fiducia e coraggio per proseguire”. Lo ha detto, stasera, il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, nell’omelia al santuario di Nostra Signora della Guardia, nella Santa Messa della vigilia della solennità.
“Ma da che cosa nasce questo desiderio di voltarsi indietro e di incontrare gli occhi della madre? Solo dalla paura di sbagliare, di trovarsi nei guai? Solo l’inesperienza della vita, la debolezza delle forze? Non solo questo! Egli – ha osservato il cardinale -sente che si può fidare, che a quello sguardo si può consegnare perché sono occhi d’amore, e solo chi ama dice la verità anche se dura e indica la via anche se difficile. Per istinto, tutti sentiamo che bisogno di fidarci di qualcuno. Da qui nasce la virtù della devozione come declinazione della fede: gli occhi della Madonna riflettono lo sguardo di Gesù, il Figlio di Dio, e portano all’incontro con Lui, nella sua intimità”.

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