Dialogo interreligioso: “Porte aperte” alla comunità Deir Mar Musa di Cori (Lt), sotto il segno di padre Dall’Oglio

Parte dall’incontro tra san Francesco e il sultano e arriva a quello tra Papa Francesco e il grande imam Ahmad al-Tayyeb il percorso della settimana “Porte aperte”, promosso dalla comunità monastica di Deir-Mar-Musa e in corso nella sede italiana di Cori (Lt), nel convento di San Salvatore. “Dalla convivenza alla fratellanza. Una geografia dell’incontro” è il titolo dell’iniziativa, giunta alla quinta edizione. “Collegandoci all’appello del Papa a unirsi e lavorare insieme contenuto nel documento di Abu Dhabi, abbiamo scelto il tema della settimana di quest’anno e per la prima volta abbiamo preparato le giornate insieme, cristiani e musulmani – spiega al Sir Francesca Peliti, presidente dell’associazione “Amici di Deir Mar Musa” –. L’obiettivo è dare la possibilità agli amici europei di vivere lo spirito del monastero di Mar Musa in Siria attraverso giornate di vita in comune, tra preghiera, lavoro e ospitalità, per costruire insieme l’armonia islamo-cristiana”. Cinquanta persone, con provenienze, età ed esperienze diverse, stanno partecipando agli incontri, in italiano e francese, che raccolgono testimonianze su Algeria, Turchia, rapporto tra Europa e Medio Oriente. Non manca una sessione dedicata a padre Paolo Dall’Oglio, fondatore di Mar Musa e di cui non si hanno notizie da sei anni. “Riflettiamo sul suo pensiero a partire dal suo libro ‘Innamorato dell’islam, credente in Gesù’. Il suo spirito è sempre presente in queste giornate, che non sarebbero nate se lui non avesse avuto questa intuizione profetica già negli anni Ottanta”, conclude Francesca Peliti.

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