Incendi Amazzonia: vescovi argentini, “stiamo depredando il polmone del mondo, enorme egoismo non pensare alle prossime generazioni”

“Abbiamo cessato di custodire il Creato e, sia per lo sfruttamento delle risorse minerarie sia per la deforestazione sia per l’inquinamento dell’acqua, stiamo maltrattando la nostra terra”. Lo denuncia il presidente della Conferenza episcopale argentina (Cea), mons Oscar Ojea, vescovo di San Vicente, in un messaggio diffuso sabato, in vista della Giornata del Creato del 1° settembre e di fronte alle drammatiche notizie che arrivano dall’Amazzonia, polmone del mondo che “noi uomini stiamo depredando”.
Per questo, prosegue mons. Ojea, “Papa Francesco è stato un profeta nel dire che rapidamente dovremmo metterci d’accordo e chiedere a i governi e alle autorità mondiali di fermarsi e pensare a quello che stiamo facendo al pianeta”. Il presidente della Cea nel messaggio accenna alla “gravità” del riscaldamento globale e degli attuali incendi ed esorta ad ascoltare “il grido del povero e della terra, che sono un solo grido”. In realtà, “è un enorme egoismo non pensare alle prossime generazioni”.
Conclude mons. Ojea: “Raccomandiamoci dunque al Signore, in questo momento così delicato della vita del nostro pianeta, e preghiamo che ci insegni a vivere il paradigma della cura, del rispetto e della protezione della nostra sorella madre terra, che implica anche il rispetto, la cura e la protezione di qualunque essere umano che abita questo pianeta”.

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