Colombia: appello dell’arcivescovo di Popayán su violenza e omicidi. “Fermate questo sterminio e rispettate la vita umana”

Un forte allarme contro i crescenti omicidi contro indigeni, afro, campesinos e leader sociali arriva da mons. Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo di Popayán, capoluogo del Cauca, il dipartimento meridionale ai primi posti di queste tristi classifiche. “Di questi omicidi – scrive in una nota l’arcivescovo – sono responsabili coloro che usano le armi contro l’indifeso, coloro che pianificano i crimini, però ancora di più coloro che pagano per assassinare e se ne lavano le mani con ipocrisia”. Prosegue mons. Rueda Aparicio: “In nome della misericordia di Dio Padre, chiediamo a coloro che stanno minacciando, deportando e assassinando persone di cessare con questo sterminio, di rispettare la vita umana, di non essere protagonisti dell’anticultura di morte”. Nel messaggio il presule avverte che il narcotraffico sta costringendo le famiglie del Cauca a diventare schiave di “un’economia di morte”, mentre giovani e ragazzi sono esposti al rischio del consumo di droghe. Dall’arcivescovo arriva anche una condanna dell’uso del glifosato contro le coltivazioni illecite di coca, “poiché sappiamo che è un intervento che danneggia la Casa comune ed è una comprovata minaccia per la salute delle persone”.
Mons. Rueda avverte anche riguardo alla piaga della corruzione a livello politico ed economico: “Governare significa innanzitutto dedicarsi allo sviluppo integrale delle persone e dei popoli”. E chiede a coloro che si candidano alle imminenti elezioni dipartimentali e comunali di non usare argomenti che “polarizzano” le comunità, ma di presentare le proprie proposte “senza odio e violenza”.

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