Crisi di governo: Salvini, “taglio del numero dei parlamentari e poi il voto”

“Rifarei tutto quello che ho fatto”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, aprendo il suo intervento in Senato, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha annunciato le dimissioni. “Sono qua con la grande forza di essere un uomo libero, quindi vuol dire che non ho paura del giudizio degli italiani”, ha aggiunto. Tracciando un bilancio di questo anno di governo, il vicepremier ha affermato che “da ministro dell’Interno porto a casa un’Italia più sicura”. “Non voglio un’Italia schiava di nessuno, non voglio catene. Siamo il Paese più bello e potenzialmente più ricco del mondo e sono stufo che ogni decisione debba dipendere dalla firma di qualche funzionario dell’Unione europea. Siamo o non siamo un Paese libero e sovrano?”. A proposito della politica dei “porti chiusi” Salvini ha riferito che “l’ho fatto e lo rifarò” se “avrò la forza di tornare al governo”. “In Italia si arriva se si ha il permesso di arrivare”. Replicando alle parole di Conte sull’uso dei simboli religiosi in campagna elettorale, il ministro dell’Interno ha detto che “gli italiani non votano in base a un rosario, ma con la testa e con il cuore”: “La protezione del cuore immacolato di Maria per l’Italia la chiedo finché campo, non me ne vergogno”. Nelle parole di Salvini la convinzione che “non ci sarà l’aumento dell’Iva se si vota a ottobre e c’è un governo a novembre”. Infine, le prospettive dopo l’annuncio delle dimissioni di Conte. Rivolgendosi al Movimento 5 Stelle, Salvini ha ribadito che “la via maestra sono le elezioni, così gli italiani giudicheranno. Ma se volete tagliare il numero dei parlamentari e andiamo a votare? Ci siamo”.

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