Società: p. Imperatori (La Civiltà Cattolica), “relazioni indebolite, ma bisogno di riconciliazione”

“Assistiamo a un celere indebolimento delle relazioni, anche di quelle tradizionalmente considerate come le più fondamentali, quelle sessuali. Esse sono ridotte a oggetto di rapido consumo emotivo, così che si succedono freneticamente le une alle altre, secondo la modalità dell’’usa e getta’ della società dei consumi, di cui esse sono una significativa espressione”. Lo scrive padre Mario Imperatori, scrittore de “La Civiltà Cattolica”, nell’ultimo quaderno della rivista dei gesuiti in cui segnala che “ciò si ripercuote inevitabilmente sull’identità della persona, che in questo contesto finisce per assumere contorni sempre più deboli e fluidi”. Secondo p. Imperatori a incidere in questo processo è anche “la porosità dei confini tra reale e virtuale, che l’esplosione dei nuovi mezzi di comunicazione ha obiettivamente provocato”. “Questo fenomeno – segnala lo scrittore de La Civiltà Cattolica – tocca effettivamente le singole relazioni e il loro rapporto con l’identità personale e sociale, tanto da far percepire come socialmente problematiche le relazioni tradizionali, in quanto caratterizzate da una stabilità e da un’immutabilità che ostacolano il gioco postmoderno dei ruoli”. Nelle parole di p. Imperatore la convinzione, inoltre, che “la frenetica liquefazione postmoderna delle identità attesta bene che, senza relazioni, l’essere umano è destinato alla morte antropologica, che nasce dalla paura di rimanere privi di ogni relazione, in totale solitudine”. “Se relazioni e identità liquide sembrerebbero da una parte indebolire il bisogno di riconciliazione, in quanto la rottura delle relazioni diventa condizione stessa del loro ansiogeno consumo – evidenzia il gesuita -, d’altra parte, proprio la frenetica ricerca postmoderna di identità permette di situare la riconciliazione al suo livello più profondo”.

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