Diocesi: Catania, celebrato il ricordo della traslazione delle reliquie di sant’Agata

“La nostra santa patrona ci insegna che se da un lato la partenza e l’allontanamento dall’affetto dei propri cari è anche causa di dispiacere, soprattutto quando si è costretti a motivo della mancanza di lavoro, piaga che il Meridione è costretta sempre più a subire; il ritorno ci consolida nei rapporti con gli altri e ci fa essere maturi, come uomini, come cittadini, come discepoli del Signore”. Lo ha detto padre Pasquale Munzone, cerimoniere dell’arcidiocesi di Catania, nel suo discorso pronunciato ieri stasera presso la Fontanella di via Dusmet in occasione della processione della reliquia del velo di sant’Agata, alla vigilia dell’893° anniversario della traslazione da Costantinopoli a Catania. “La nostra vita deve essere idealmente una partenza, perché dobbiamo osare, soprattutto quando la chiamata del Signore ci mette alla prova e ci chiede stabilità nel cammino – ha aggiunto -. Dobbiamo osare e deciderci, anche quando chi dovrebbe incoraggiarci nelle scelte della vita, qualche volta, ci scoraggia”. Il riferimento è ai genitori, “che a volte per paura scoraggiano i propri figli nelle decisioni importanti”, alla scuola che “dovrebbe formare l’ossatura umana di un ragazzo o di una ragazza, e, invece, ne diventa, qualche volta,cattivo esempio, quando si impedisce di professarsi liberamente cristiani, quando ci sono insegnanti che si lasciano andare ad atti di violenza nei confronti dei bambini oppure a commenti negativi nei confronti delle forze dell’ordine”. “È urgente, oggi, recuperare il senso della nostra fede – è il monito del cerimoniere -, messa sempre più alla prova da tante situazioni che passano davanti ai nostri occhi, soprattutto le piaghe dell’apparenza e dell’indifferenza”.

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