Diocesi: Trento, a Romallo funerali famiglia Pancheri. Mons. Tisi, “silenzio, compassione e misericordia”

“Il Padre con il suo Figlio Gesù Cristo, misericordia senza fine, prende per mano Giampietro, Adriana e David per portarli nel suo riposo”. “In questo momento non posso barare con voi, la parola più adatta davanti a tanto dolore è il silenzio, la sofferenza esige rispetto, chiede che ci si metta una mano sulla bocca”. Così si è espresso mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, nell’omelia ai funerali dei coniugi Giampietro Pancheri e Adriana Laini e del figlio David Pancheri. La cronaca racconta di una tragedia verificatasi a Romallo, piccola località della Val di Non, in Trentino, dove il figlio avrebbe sparato alcuni colpi d’arma fuoco agli anziani genitori per poi togliersi la vita. Mons. Tisi ha affermato: “A permettermi di offrirvi sommessamente una parola, è quel Dio che in Gesù Cristo ha scompaginato tutte le nostre immagini di Dio, entrando Lui stesso nella sofferenza: ‘…cominciò a provare paura e angoscia’. Questo Dio che sale l’erta del Calvario, purtroppo, è sconosciuto pure alla Chiesa. Come Pietro, anch’essa si allontana spesso da Lui, per rifugiarsi in vuote chiacchiere religiose senz’anima e senza mordente”. “Accostando, in punta di piedi, assieme a Gesù crocifisso il tormento di David, causa scatenante del suo tragico gesto, le uniche parole che escono dalla mia bocca sono compassione e misericordia. Il Dio di Nazareth raccoglie lui, il papà Giampietro e la mamma Adriana nell’abbraccio del suo amore”.
L’arcivescovo ha sottolineato: “Questa tragedia, con il suo carico di domande senza risposta, chiede urgentemente di non fermarsi sulla soglia, ma di provare a far spazio all’altro con il suo carico di mistero. Non ci sono alternative all’incontro per liberare la forza della vita e metterla al riparo dal rischio di tragiche derive”. “In quest’ora, mentre sperimentiamo la debolezza delle nostre parole, è provvidenziale frequentare la Parola nuova tratteggiata nel volto di Gesù Di Nazareth. Come i discepoli di Emmaus, anche noi Signore ti preghiamo: ‘Resta con noi perché si fa sera’”.

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