Infermiere di comunità: mons. Intini (Tricarico), “la rete delle nostre parrocchie a servizio di anziani soli e malati”

Tricarico è una delle tre diocesi italiane che partecipano al progetto “Infermiere di comunità in parrocchia”, per cui la Cei ha firmato un accordo con l’Azienda sanitaria locale Roma 1. Il vescovo di Tricarico è mons. Giovanni Intini. “Siamo stati selezionati, insieme alla diocesi di Roma e a quella di Alba, per sperimentare sul territorio questo nuovo servizio – spiega al Sir –. L’Ufficio nazionale per la pastorale della salute ha inserito una diocesi del Nord e una del Sud e la scelta di Tricarico è legata al fatto che avevamo già avviato progetti a favore di persone con particolare bisogno di cure a livello psicologico e da poco abbiamo dato anche disponibilità per aprire una casa di recupero per sacerdoti con problemi di dipendenze”. La realtà della diocesi di Tricarico, in una zona interna della Basilicata che vive la piaga dello spopolamento costante, raccoglie un numero elevato di anziani che hanno bisogno di essere accompagnati nel percorso di cura o curati a casa. Prosegue mons. Intini: “In questa proposta abbiamo visto l’opportunità di prestare un servizio a queste persone che, pur raggiunte dal servizio sanitario nazionale, vivono la solitudine, l’emarginazione e hanno bisogno di chi li accompagni a curarsi o li curi a casa. L’infermiere di comunità è una figura molto importante per questo tipo di pazienti”. “Facendo leva sulla fitta rete di relazioni su cui la parrocchia può contare, l’obiettivo è di raggiungere situazioni di bisogno sconosciute al Servizio sanitario nazionale”, conclude.

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