Grano duro: Confagricoltura, aumentare produzione per fare pasta e rispondere a richieste industria

“In Italia occorre produrre più grano duro per rispondere alla richiesta di materia prima di qualità per la produzione di pasta”. Lo dice Confagricoltura in una nota che sottolinea anche la necessità di creare “una filiera tricolore del grano duro, ma anche di una corretta informazione ai consumatori in relazione al flusso delle importazioni di quantitativi di grano dall’estero”.
La posizione dell’associazione segue la richiesta di Italmopa (che rappresenta gli impianti di molitura) di accrescere le importazioni di frumento duro dall’estero. Confagricoltura, invece, sollecita “la creazione di una filiera del grano duro–pasta, con l’obiettivo di arrivare a produrre più materia prima in Italia, tenendo ben presenti le esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla provenienza e alla qualità delle materie prime”. Un’operazione che richiede però una forte attenzione alla qualità del prodotto così come investimenti e aiuti per il rinnovo siti di stoccaggio e una forte campagna di promozione e comunicazione.
Confagricoltura rileva anche come le importazioni di grano dal Canada nel corso degli ultimi quattro anni siano diminuite a favore di quantitativi dalla Francia e dal Kazakhstan. Oggi, dice ancora l’organizzazione agricola, “il volume delle importazioni di frumento duro in Italia si aggira sempre intorno ai 2 milioni di tonnellate all’anno: sono soltanto cambiati i Paesi di provenienza della materia prima, tra cui la Francia, dove il glifosato continua ad essere utilizzato in linea con la normativa europea”.
Da tutto questo la conclusione degli agricoltori: “È indispensabile che il nostro Paese aumenti la capacità produttiva di frumento duro per rispondere alle richieste dell’industria e in questa direzione la ricerca dovrebbe mettere a disposizione degli agricoltori sementi sempre più adatte alle caratteristiche pedoclimatiche delle nostre zone”.

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