Ex Ilva: premi produzione durante sciopero. Sindacati, “se confermato, ingiustificabile”

Fim, Fiom, e Uil, sindacati metalmeccanici di Cisl, Cgil e Uil, si definiscono “basiti” rispetto alla vicenda fatta emergere da un altro sindacato, l’Usb: nello stabilimento di Taranto Arcelor Mittal, ex Ilva, alcuni dipendenti avrebbero ricevuto premi di produzione di 500 euro lordi l’uno, per aver garantito il servizio nei giorni di sciopero, una protesta sulla sicurezza degli impianti a seguito della morte di Cosimo Massaro, gruista precipitato in mare al quarto sporgente del porto di Taranto, dato in concessione al siderurgico. Un tornado estivo lo ha trascinato in acqua insieme all’intera gru. “Un metodo che ci ricorda la cattiva gestione dei Riva (precedente proprietà, poi finita sotto processo per disastro ambientale, ndr) che utilizzava – scrivono nella nota congiunta – la propria fascia di controllo per garantire la produzione anche in presenza di gravi carenze impiantistiche. Un passato in cui la produzione ha sempre prevalso, anche di fronte alla perdita di vite umane. Rimaniamo basiti da tale atteggiamento che continua ad allontanare i lavoratori e i cittadini da un’azienda che, da subito, ha mostrato il vero volto della multinazionale. Di fronte ad un evento tragico, quale la morte di un lavoratore, è ingiustificabile quanto avvenuto e, se confermato, il sindacato non può che prenderne le distanze e aumentare la conflittualità con chi non rispetta la vita umana”. Per il momento da Arcelor Mittal Italia nessuna replica o comunicazione ufficiale in merito.

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