Diocesi: mons. Spreafico (Frosinone) ad Amaseno, “Il miracolo del sangue disciolto non sia un vanto ma invito a diffondere il Vangelo della gioia e della bontà”

È stata celebrata ieri sera ad Amaseno (Fr) la messa di chiusura della novena e di apertura della solennità di San Lorenzo nella collegiata di Santa Maria Assunta, che conserva la reliquia del sangue del diacono e martire romano che ogni anno si liquefà in concomitanza con la festa. A presiedere la celebrazione è stato il vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, mons. Ambrogio Spreafico, che nell’omelia ha affermato: “Contempliamo meravigliati e stupiti questo prodigio che si ripete da tanto tempo”. Bisogna però stupirsi anche “davanti alla vita, davanti al creato che stiamo inquinando e distruggendo per smania di potere, di denaro, di risorse, che sempre meno riescono a sfamare gli abitanti del nostro pianeta”, ha aggiunto mons. Spreafico, che ha denunciato: “Diamo troppo per scontato di essere cristiani e quindi molte volte il nostro comportamento non si differenzia in nulla da chi non lo è, mentre la nostra consapevolezza di essere abitanti del mondo, e non solo di un paese o di una città, resta molto scarsa”. Di fronte a individualismo e conflittualità imperanti, “il nostro martire ci richiama alla serietà della vita cristiana. C’è poco da scherzare. O si è cristiani o non lo si è”, ha insistito il vescovo di Frosinone. “Prendiamo sul serio il suo insegnamento, perché quel sangue che si scioglie non sia solo un prodigio di cui vantarsi e che attira gente. Se fosse solo così, di certo il nostro santo non sarebbe per niente contento. Seminiamo con larghezza il seme del Vangelo, seme di gioia e di bontà, e raccoglieremo largamente”, ha concluso il presule.

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