Diocesi: Latina, giovani dell’Agesci in Sicilia per una route su legalità e giustizia

Sono appena rientrati dalla Sicilia ventuno scout e due capi Agesci che hanno ideato insieme e vissuto una route estiva in Sicilia. Sono i rover e le scolte del clan Catawba, dei gruppi Sezze I e Roccagorga I, appartenenti alla Zona Pontina. Palermo, Corleone, Cinisi e Capaci sono le tappe di un percorso su luoghi che parlano di malavita organizzata e opportunità di rinascita. “Durante il capitolo, un tempo in cui nel clan si riflette su un tema specifico, ci siamo dedicati a libertà, legalità e giustizia sociale”, spiegano al Sir i responsabili. Il gruppo ha incontrato realtà e ascoltato testimoni impegnati nella riflessione e nel contrasto alla mafia: AddioPizzo e Giuseppe Savagnone, responsabile del blog Tuttavia.eu, a Palermo; il Cidma e il Laboratorio della legalità con Marilena Bagarella a Corleone; Giovanni Impastato, fratello di Peppino, e la pasticceria Palazzolo, che ha denunciato episodi di concussione, a Cinisi. “A Capaci abbiamo conosciuto il capo scout che nel 1992 ha organizzato una fiaccolata dopo la morte di Falcone – aggiungono i capi –. Fu l’ultima apparizione pubblica di Borsellino, che disse loro: ‘Noi arrestiamo i padri, voi educate i figli’”. “La cosa più importante che abbiamo compreso è che la mafia non è un fenomeno siciliano: l’atteggiamento mafioso è sempre attorno a noi – raccontano al Sir i ragazzi che hanno partecipato –. Stiamo lavorando per mettere in rete la nostra esperienza a servizio di altri gruppi, convinti che non si tratta tanto di un percorso ‘sulla mafia’, ma di un incontro con chi ha compreso il problema e ha cominciato a reagire”.

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