Diocesi: mons. Russotto (Caltanissetta) ricorda don Costantino Stella a 100 anni dal martirio. “Lottò per la libertà dei contadini”. Una cooperativa per aiutare i più fragili

Cento anni dopo il suo martirio, don Costantino Stella è stato ricordato nella sua Resuttano con una celebrazione solenne presieduta dal vescovo di Caltanissetta, mons. Mario Russotto, con il vicario generale mons. Giuseppe La Placa e l’arciprete parroco don Ignazio Carrubba, “in quella stessa chiesa madre – si legge in un comunicato – che ha retto per un ventennio, negli anni difficili tra ‘800 e ‘900, protagonista del movimento cattolico che ha riscattato dalla schiavitù dell’usura e della violenza mafiosa generazioni di contadini poveri, schiacciati dalla società del latifondo”. Presenti il sindaco e l’amministrazione comunale, che ha conferito alla memoria di don Stella una benemerenza civica consegnata al termine della funzione. “Ha lottato, e ha pagato col martirio la libertà di voi resuttanesi!”, ha affermato Russotto nella sua omelia. “Si è davvero adoperato perché Resuttano venisse fuori dalla palude della schiavitù ai potenti, agli usurai, ai mafiosi, e divenisse un popolo di uomini e donne liberi, capaci, con serenità e speranza, di scrivere un presente di solidarietà e di costruire un orizzonte di futuro possibile per i propri figli”. Anticipatore anche nel campo dell’organizzazione ecclesiale, si è adoperato perché nascesse la Faci (Federazione a tutela del clero) di cui “è stato presidente qui, in diocesi, fino alla morte”, ha ricordato il vescovo. Al termine della celebrazione religiosa è stata scoperta una lapide nella chiesa madre. “Proprio nel giorno anniversario della morte (accoltellato sulla soglia di casa senza che mai si conoscessero mandanti ed esecutori) è stata costituita, per iniziativa della parrocchia chiesa madre e dell’arciprete di oggi, don Ignazio Carrubba, una cooperativa sociale di giovani intitolata a don Stella, che si propone di ‘rivalutare nel miglior modo gli immobili sequestrati alla mafia, e di accogliere i minori, le ragazze madri, i giovani che vivono in condizioni di disagio, gli anziani sempre più soli’”, conclude il comunicato.

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