Diocesi: Venezia, il patriarca Moraglia incontra l’Avis comunale. “Donare il sangue è gesto prezioso di solidarietà, senso civico, carità cristiana”

“L’estate può risultare un tempo particolarmente favorevole, visto anche il grande afflusso di turisti, per compiere un gesto prezioso e talora così necessario per salvare vite umane”. Lo ha affermato il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, che ha ricevuto in questi giorni la delegazione comunale dell’Avis di Venezia. “Donare un po’ del proprio sangue è venire personalmente incontro alle esigenze di fratelli e sorelle in umanità”, sottolinea il patriarca, secondo cui “è un gesto, per certi versi, semplice ma ricco di grande sensibilità che rappresenta un modo di comprendere sé e gli altri dicendo, concretamente, che l’altro mi appartiene anche se personalmente non lo conosco”. “In questo atto – prosegue Moraglia – c’è un insieme di significati: solidarietà, senso civico, voglia di condivisione, carità cristiana. È, insomma, un gesto che dice ‘umanità’”. “Raccolgo perciò volentieri l’appello accorato dell’Avis di Venezia e invito le persone – che, per età e salute, possono rendersi disponibili – a prendere in considerazione tale bel gesto, ripetendolo a scadenza fissa”, l’esortazione del patriarca che ricorda come “la scorta di sangue è garanzia per tutti e dice il grado del nostro essere comunità”. “Donare il sangue può forse costare eppure tale atto ha una ricaduta positiva nella vita non solo fisica delle persone ma in quella spirituale. Auspico, quindi, che il dono del sangue possa essere considerato tra gli indicatori della qualità di vita di un territorio. Doniamo con generosità – conclude – poiché troppo grande è la necessità del sangue”.

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