Piemonte e Valle d’Aosta: con l’app “Chiese a porte aperte” ingresso autononomo ad altri 11 edifici di culto

Accedere ai beni culturali ecclesiastici in modo autonomo attraverso un servizio di apertura automatizzata fruibile attraverso un’applicazione sul proprio smartphone. È il senso dell’iniziativa presentata oggi a Torino dalla Fondazione Crt insieme alle diocesi piemontesi e in collaborazione con la Regione Piemonte e gli organi periferici del Mibac. Obiettivo: ampliare le opportunità di accesso alle numerose testimonianze d’arte sacra nel nostro Paese.
Dopo una prima fase di prova su due soli beni ecclesiastici, adesso il progetto è stato esteso a 11 beni culturali ecclesiastici in Piemonte, cui sarà possibile accedere tramite smartphone con la app “Chiese a porte aperte” sviluppata nell’ambito del progetto “Città e cattedrali”.
L’iniziativa è resa possibile grazie all’impegno economico della Fondazione Crt, con il cofinanziamento della Consulta regionale per i Beni culturali ecclesiastici di Piemonte e Valle d’Aosta e la partecipazione degli enti proprietari dei beni, sotto l’alta sorveglianza dalle Soprintendenze archeologia belle arti e paesaggio.
Dopo la sperimentazione avviata con successo sui primi due “beni-test” – la cappella di San Bernardo di Aosta a Piozzo in provincia di Cuneo (diocesi di Mondovì) e la cappella di San Sebastiano a Giaveno (diocesi di Torino) –, adesso il sistema di apertura e narrazione automatizzata viene esteso ad altre 11 cappelle e chiese piemontesi: la chiesa di San Salvatore a San Damiano Macra; la cappella di San Giulio a Lemie di Lanzo; l’oratorio di San Michele a Serravalle Langhe; la cappella di San Rocco a Mombarcaro; il santuario di N. S. del Tavoleto a Sommariva Perno; la cappella di San Sisto a Bardonecchia (Melezet); la cappella di Notre Dame de Coignet a Bardonecchia (Les Arnauds); la cappella di Sant’Andrea delle Ramats a Chiomonte; la confraternita di San Francesco a Santa Vittoria d’ Alba; la cappella di San Bernardino a Lusernetta; la chiesa di Santa Maria di Missione a Villafranca Piemonte.
I beni – spiega una nota –, sono stati selezionati sulla base di specifici criteri: l’assenza di beni mobili all’interno e di un portale storico all’ingresso, la presenza di elementi di interesse architettonico o pittorico nella cappella, la vicinanza a siti di rilievo, la collocazione in un sistema più ampio di turismo responsabile, la partecipazione attiva da parte della comunità (con un cofinanziamento di circa il 30%).
Dopo aver scaricato sul proprio smartphone l’applicazione “Chiese a porte aperte”, occorre registrarsi e prenotare la visita gratuita. Il visitatore, giunto davanti al bene nell’orario di visita selezionato, inquadrerà il QR code e la porta si aprirà automaticamente. All’interno, un meccanismo multimediale avvierà una narrazione storico-artistico-devozionale del bene culturale, in italiano, in inglese e francese.

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